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Cosa ne pensate di cambiare l'inno italiano?
Abbandoniamo Mameli per Paolo Conte e Celentano?
Mi rappresentano molto di più Paolo e Adriano.
La canzone è molto meno militare e molto più popolare, orecchiabile, felice e
malinconica allo stesso tempo, triste e spensierata, solare e generosa.
Nientre più sangue offerto per la patria, ma amore, solitudine, caldo, estate tutto l'anno,
anche in tema con il riscaldamento globale.
Una canzone estiva, che in Italia tutto sommato è estate tutto l'anno veramente, anche quando piove e fa freddo. Quel contatto con l'Africa, con le origini, e poi la poesia, la poesia, che ti lascia senza respiro.
Per me è il vero inno italiano.
Cerco l'estate tutto l'anno
e all'improvviso eccola qua.
Lei è partita per le spiagge
e sono solo quassù in città.
Sento fischiare sopra i tetti,
un aeroplano che se ne va.
Azzurro,
il pomeriggio è troppo azzurro
e lungo per me.
Mi accorgo
di non avere più risorse
senza di te.
E allora
io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te.
Ma il treno dei desideri,
nei miei pensieri, all'incontrario va.
Sembra quand'ero all'oratorio,
con tanto sole, tanti anni fa.
Quelle domeniche da solo
in un cortile, a passeggiar.
Ora mi annoio più di allora,
neanche un prete per chiacchierar.
Azzurro,
il pomeriggio è troppo azzurro
e lungo per me.
Mi accorgo
di non avere più risorse,
senza di te.
E allora
io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te.
Ma il treno dei desideri,
nei miei pensieri, all'incontrario va.
Cerco un po' d'Africa in giardino,
tra l'oleandro e il baobab,
come facevo da bambino,
ma qui c'è gente, non si può più.
Stanno innaffiando le tue rose,
non c'è il leone, chissà dov'è.
Azzurro,
il pomeriggio è troppo azzurro
e lungo per me.
Mi accorgo
di non avere più risorse,
senza di te,
E allora
io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te.
Ma il treno dei desideri,
nei miei pensieri, all'incontrario va.
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